mercoledì 17 dicembre 2008

Quante vite potevano essere salvate



Il video che vi ho proposto mostra un giornalista iracheno intento a colpire il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush.Personalmente preferisco descrivere i fatti e analizzarli per quello che sono evitando che l'essere di Destra o di Sinistra possa influire sulla mia opinione.Il fatto è molto semplice: un rappresentante dell'informazione irachena(tale Muntathar al Zaidi) ha esibito tutto il suo disprezzo e disappunto per l'operato di Bush lanciandoli le sue scarpe.A me sembra strano che un Presidente che ha distrutto la dittatura di Saddam e che ha portato la libertà in un paese dove vigeva la dittatura sia osteggiato in questo modo da quel popolo che lui stesso ha salvato; a meno che tale operato sia stato solamente la brutta copia di quella lotta al terrorismo e riqualifica dell'Iraq tanto decantata dal Presidente. Riconoscevo l'intervento in Afghanistan perchè l'ho visto come atto legittimo di un paese colpito nell'orgoglio e nell'animo dai Talebani ma ho sempre ritenuto vergognoso mascherare una guerra di petrolio con una "crociata" per la libertà. La storia non dimentica e Bush verrà ricordato per quello che è...ma non riesco a non pensare ai migliaia di Marines(corpo armato di fanteria U.S.A) caduti e alle loro famiglie che oltre alla perdita dei propri cari sono costretti ad assistere a scene pietose di disprezzo che mostrano quanto il lavoro dei propri figli e parenti sia stato vano. Qual'è la vostra opinione sulla guerra in Iraq e in particolare secondo voi quali sono i motivi che spingono il popolo "liberato" ad essere così ostile?

9 commenti:

Le Favà ha detto...

Il mio parere che quelle scarpe, siano solo l'esasperazione di una persona. di un popolo anche. Esso è stanco di morire. Esso è stanco di essere oppresso.
Gli si diceva che avevano un dittatore. Era vero, è caduto.
Gli si diceva che c'erano armi di distruzione di massa. Si è fatto credere che c'erano, e poi non c'erano.

Ecco, l'ultimo punto ha decretato che la guerra, questa guerra è inutile. E' stata inutile, e grondante di sangue. Innocente.


Le Favà

http://www.ecarmensandiego.com

luca ha detto...

lo stesso motivo che ha spinto te a scrivere liberato tra virgolette, porta quuel popolo a mandare a quel paese quel tizio. in fondo ha portato guerra e quindi morte. è la morte è sempre quella indipendentemente da che parte arrivi. e poi liberato da cosa? l'iraq non è libero.

Tommaso Motta ha detto...

Quanto tu hai detto mi sembra molto, troppo approssimato. Difficile se non impossibile dire che un popolo sia ostile a Bush solo perché UN giornalista ha lanciato un paio di scarpe addosso. Fa parte di quella categoria di generalizzazione che è sempre meglio evitare, perché generalizzando chissà dove potremmo arrivare. Anche gli iracheni hanno le proprie opinioni, e così come un giornalista ha lanciato delle scarpe probabilmente ve ne saranno altri che lo ringrazierebbero, e al posto dei marines, io penserei agli iracheni morti ingiustamente in quanto perseguitati da una dittatura...Come vedi, i punti di vista sono molteplici, ma mi sembra che tu non sia riuscito a esporre i fatti nella loro interezza e nella loro oggettività. Solo nella prima parte l'hai fatto, dopo di che ti sei lasciato andare a considerazioni personali piuttosto approssimative. Ti faccio un altro esempio: nella scorsa legislatura di Berlusconi un giornalista gli lanciò in testa il cavalletto della macchina fotografica. Secondo quanto tu hai detto nell'articolo, sembrerebbe che gli italiani fossero contro Berlusconi, e cioè non è stato dimostrato, tanto che alle successive elezioni Forza Italia ha sì perso, ma per decimi percentuali. Quindi lo stesso discorso può essere traslato al giornalista iracheno.

Andrea Rusconi ha detto...

Ciao Tommaso,
vorrei precisare su alcune affermazioni che hai proposto:
prima di tutto io ho espresso la mia opinione e se siamo ancora in un paese democratico ho tutto il diritto di esporla,
non era mia intenzione generalizzare ma nei giorni seguenti al fatto migliaia di persone sono scese per le strade e questo è stato documentato e visto come opposizione a Bush da molti giornali e non solo da un blog chiamato "le ali della speranza".
Sicuramente ci saranno iracheni a favore di Bush(se li trovi chiamami) ma la stra gran maggioranza degli iracheni sono contrari all'operato di Bush ed è documentato.
La prossima volta Tommaso leggi piu attentamente perchè l'oggettività di cui parlavo consisteva nel non cadere nel facile qualunquismo(nell'anti-americanismo e nella difesa a spada tratta della guerra) e come vedrai rileggendo con piu attenzione non dicevo che non avrei espresso opinioni sottolineavo come avrei invece esposto il mio pensiero dal mio punto di vista che ritengo veritiero.Per quanto riguarda Berlusconi mi dispiace ma il tuo intervento non c'entra assolutamente niente con le vicende da me trattate......
Sarebbe bello che tu rispondessi alle domande di fine articolo sono curioso di sapere come la pensi.
Spero di rivederti presto sul blog,
un saluto

Andrea Rusconi

Tommaso Motta ha detto...

ciao, non solo siamo in un paese democratico, ma sei anche nel tuo blog, quindi puoi certamente esprimere quello che pensi. Quello che io intendevo dire era essenzialmente che non è possibile dire che l'Iraq è contro Bush perché un giornalista (che poi si è scusato) ha lanciato una scarpa addosso al Presidente.E a tal proposito ti citavo l'esempio di Berlusconi che invece calza a pennello. Nel contesto non c'entra, me era per fare un paragone con qualcosa di simile. La differenza stava solo nell'oggetto lanciato...Né in un caso, né nell'altro è possibile allargare ad un intero popolo quanto fatto o pensato da una persona. Per carità ognuno ha le proprie idee, e ben vengano, il mio intervento era solo per affermare quel principio secondo il quale le azioni sono sempre personali, e non si può addebitare a qualche milione di persone quanto fatto da un giornalista, perché esisterà almeno una minoranza che la penserà diversamente. Tutto qua!!!
Ciao andrea!!!
Tommaso

ANTONELLA ha detto...

carissimo andrea, il tuo blog è molto bello. la questione anzi le questioni che tu affronti e cerchi di sviscerare sono molto complesse nessuno neanche i politologi più esperti possono essere certi delle loro ipotesi e quindi sfido chiunque a non essere approssimativo. invece il fatto che tu a 19 annni presti attenzione e passione a questi fatti ci fa sperare per il futuro ( che altri siano come te)

Silvia ha detto...

Secondo me ha fatto bene a tirargli le scarpe!

Un saluto...

Anonimo ha detto...

mah..forse vedo la questione in modo troppo semplice.Innanzitutto credo che questa discussione abbia deviato leggermente rispetto al post originale. come hai detto tu Andrea, da noi volevi solo sapere cosa ne pensiamo riguardo la guerra in Iraq e le reazioni del popolo iracheno.
Non si può generalizzare il comportamento di una persona con quellod i un popolo..e nemmeno quello di migliaia di persone con quello dell'intera nazione. Su questo sono d'accordo con voi. Vogliate perdonarmi se parlo di Popolo, intendendo l'insieme degli iracheni medi. Credo però che abbiamo tralasciato un "piccolo" particolare. La religione.Purtoppo o per fortuna la religione centra sempre qualcosa. Centra eccome.
Non è come in Italia, non è come nei paesi occidentali. La fede in alcuni posti ha un influenza molto maggiore. E se una religione, in un posto tanto credente, esige che i non credenti siano considerati dei gretti infedeli, beh per la maggioranza degli abitanti così sia. Il problema non è il perchè il popolo liberato sia tanto ostile ai liberatori. Il problema, a mio avviso, è che se "noi", gretti infedeli,non possiamo "permetterci" di inculcare la libertà a coloro che della nostra libertà "sporca" non vogliono saperne, allora mi chiedo tante guerre e lotte per i diritti umani saranno sempre mal viste in partenza?
Ma anch'io sono uscita dalla strada principale della discussione, chiedo scusa.
un saluto,
Alice

Darkrose ha detto...

Ma da una parte hai ragione in Irack se non ci fosse stata la guerra, in quel paese ancora oggi esisterebbe la dittatura di Saddam.
Anche per la 2° conflitto mondiale vale lo stesso discorso, se gli Inglesi, la Russia e gli Usa non avessere dichiarato guerra al Nazismo, oggi saremmo ancora lì.
Ma il punto sulla storia di Bush è diverso, poiche lui quello che ha fatto 'l'ha fatto solo per i propi interessi.
Quindi quando s'intrapenende una battaglia si sa che di mezzo ci vanno delle persone innocenti (anche se io sono per il dialogo non per la guerra, anche se delle volte com'è è stato in passato le parole non sono bastate), e quindi l'unica soluzione è stata la guerra purtroppo, ebene che se si faccia una cosa del genere si faccia per questione serie e mai e sottolineo MAI per questioni economiche.
Un saluto e a presto