venerdì 28 novembre 2008

Un Nuovo modo di pensare

Da mesi ormai stiamo assistendo a un andamento negativo dei mercati mondiali che presto si ripercuoterà sull'economia reale generando aumenti su una moltitudine di prodotti indispensabili.Partendo da questa affermazione un po' ovvia e un po' allarmista mi viene spontaneo domandare come sia potuto accadere tutto questo e perchè.
La parola ricorrente di questa crisi è "speculazione" che tecnicamente significa ricercare il guadagno in operazioni commerciali che in questo caso hanno portato al collasso dell'economia mondiale.
Non capisco, persone molto ricche, società millionarie hanno scatenato tutto questo per l'insaziabile principio della ricchezza e per l'avidità regola prima che contraddistingue lo sviluppo dei mercati.
Abbiamo bisogno di un Nuovo modo di pensare,nuovi imprenditori capaci di altruismo, consapevoli dell'importanza del benessere dell'intera società civile, tale economia potrebbe fondarsi su principi quali competitività e solidarietà sostenuti anche dal presidente Diego Della Valle.
Il nostro sguardo dev'essere necessariamente rivolto al futuro; noi siamo il futuro ma per ottenere ciò che ci spetta per merito abbiamo bisogno di una classe dirigente in grado di investire nei giovani e di credere in uno sviluppo sostenibile.
Un nuovo modo di pensare potrebbe essere la risposta a questa vergogna, per un nuovo giorno di riscatto e speranza.

3 commenti:

tristanchevalier ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
toscanogaribaldi ha detto...

1)primo punto secondo voi siamo tutelati cioè lo stato protegge noi cittadini?

Assolutamente no. Il problema è questo: nel nostro paese esiste un’Italia-istituzione (lo stato) e un’Italia-reale (il popolo) che sono su due piani completamente diversi. La ragion d’essere stessa di uno stato propriamente detto dovrebbe trovare la sua massima espressione nel servire e tutelare il popolo, mentre in Italia esiste uno Stato che vive “al di là” del popolo, in una dimensione completamente estranea ad esso. Negli ultimi anni addirittura uno dei pochi “collegamenti” esistenti fra le suddette dimensioni (Italia-istituzione e Italia-reale) si è fatto ancora più labile: durante le elezioni infatti, al cittadino è stata tolta la preferenza, ossia la possibilità di scegliere (seppur sempre nei limiti) il suo rappresentate. Ora invece sono i Partiti, questi organi (che in teoria dovrebbero essere democratici, nonché rappresentati diretti delle istanze del popolo) che purtroppo sono andate ripiegandosi su se stesse, che scelgono chi deve rappresentare il cittadino.
Lo stato quindi non tutela assolutamente il cittadino: si preoccupa piuttosto di tutelare, col denaro del cittadino, gli interessi degli amici personali del premier (vedasi vicenda Alitalia e Rete4).

2)secondo punto in questo momento possiamo raggiungere il benessere? la nostra generazione potrà vivere con dignità e soddisfazione?

In questo periodo di crisi economica, purtroppo, è difficile riuscire a sperare in un futuro migliore per la nostra generazione, ma piuttosto cercare di evitarne uno peggiore dell’attuale.
Del resto il concetto stesso di benessere è molto lato, ed è davvero difficile da definire unicamente in termini economico/politici.

3)per finire terzo punto l'istruzione italiana funziona?

L’istruzione italiana è come un malato. Ora, quando un medico vuole risolvere il problema del paziente gli prescrive una cura. La Gelmini invece ha intrapreso un’altra strada: ha deciso di risolvere alla base il problema, uccidendo l’istruzione italiana.
Ma la nostra generazione non può lasciare che l’artefice del proprio futuro (la scuola e l’università) venga ammazzata col decreto Gelmini, invece che migliorata e sviluppata.
Noi non dobbiamo combattere per difendere l’attuale istruzione pubblica (che è tutto tranne che perfetta), ma piuttosto per evitare che venga completamente sfasciata, propugnare un’università e una scuola migliore dell’attuale, pubblica, ma per pubblica intendo non dello Stato, ma delle persone che ci studiano, dei figli del Popolo.
Questa è la cosa importante: capire che noi non stiamo manifestando per preservare l’attuale sistema delle cose, ma per migliorarlo, mentre la Riforma Gelmini altro non farebbe che buttare nel ces…tino anni di lotte, e pure qualche studente morto ammazzato da questo fantomatico “Stato”, che avevano il sogno di rendere migliore questo sistema malato.


_____TOSCANO GARIBALDI____

Tommaso Motta ha detto...

quoto tutto completamente anche se sono un pò pessimista sull'altruismo degli imprenditori. Da che mondo è mondo più l'uomo ha e più vorrebbe e magari sarebbe anche pronto a ricorrere a pratiche poco corrette...Purtroppo io la vedo così, ma spero di potermi ricredere un giorno!

http://ilpoliticante.blogattivo.com

Tommaso